Valtellina: Band made in Valtellina: Paolo “Laboule” Novellino, tra boschi, case fredde e nomadismo

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Intervista all’eclettico musicista che ha intrapreso la carriera solista dopo essersi formato musicalmente con innumerevoli ed eterogenei gruppi musicali valtellinesi
“Chitarre elettro acustiche per giornate fredde, in accordature modali e primitive, e canzoni sull’arte d’arrangiarsi”.
Questa la descrizione che Laboule da di sé stesso. Tra boschi, case fredde e nomadismo, proviamo a riscaldarci con la borsa dell’acqua calda e a goderci le note della chitarra.

Chi è Paolo Laboule Novellino e da dove nasce questo pseudonimo?

Ho sempre suonato con delle band e usare il mio nome mi sembrava che parlasse troppo di me, serviva un contenitore che potesse racchiudere qualcosa… In quel periodo vivevo a Casacce in una casa molto fredda così ho pensato alla boule dell’acqua calda.
In seguito è diventato LABOULE (tutto attaccato) e ho pure scoperto che è anche il nome di un paesino della Francia.

Fonte: www.valtellinanews.it

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