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Chiesa in Valmalenco: UFO in Valmalenco: il caso del luogotenente approda alle ‘Iene

L’ex comandante della stazione dei Carabinieri di Chiesa in Valmalenco, ha ricevuto e archiviato 23 moduli di avvistamento di Ufo segnalati dai cittadini del posto e dai turisti, inviandoli successivamente al Comando provinciale di Sondrio dell’Arma. Tuttavia, questo flusso di informazioni ha creato dei problemi con i superiori di Di Roio, che ha poi lasciato l’Arma anzitempo. La vicenda è stata portata alla ribalta dal programma televisivo “Le Iene”, che ha intervistato Di Roio riguardo agli avvistamenti, e che potrebbe andare in onda martedì. fonde e dettagli laprovinciadisondrio.it

Chiesa in Valmalenco: Le elezioni comunali si terranno a maggio

Il Consiglio dei Ministri ha deciso il giorno delle elezioni amministrative che si terranno il 14 e 15 maggio 2023 in sette comuni della provincia di Sondrio, tra cui il capoluogo. Solo a Sondrio si andrà al ballottaggio se nessun candidato sindaco ottiene il 51% dei voti al primo turno. Complessivamente, sono 103 i comuni in Lombardia chiamati al voto su un totale di 786 in Italia. In Valtellina e Valchiavenna si rinnoveranno sette amministrazioni comunali, tra cui quella di Chiesa in Valmalenco

Presepe di Vetto, un magico ritorno

Dopo gli anni difficili della pandemia, è tornato il presepe vivente delle parrocchie della Valmalenco. Il fascino senza tempo di Vetto, frazione di Lanzada, è tornato a ospitare quest’anno la sacra rappresentazione, giunta la sua 32esima edizione. Un ritorno gradito, dopo che l’edizione del trentennale era stata promossa come rappresentazione multimediale. L’anno scorso invece, l’allestimento era stato preparato in ogni minimo dettaglio, ma, causa chiusura totale dell’ultimo momento, non aveva potuto andare in scena . fonte: teleunica.com





Valmalenco: Dalle miniere della Valtellina ai ristoranti stellati: la storia di Nicola, che intaglia pietre per creare pentole – L’intervista

26 anni, nato in Valtellina, ha recuperato i ferri e il tornio di suo nonno per riscoprire un lavoro antico. 

La Miniera della Bagnada nel comune di Lanzada in Valtellina è stata scoperta nel 1936. È rimasta aperta per 50 anni e ha dato lavoro a un paio di generazioni di giovani della zona. Ora è non è più attiva, anche se qualche livello è rimasto aperto al pubblico. Fra i materiali che venivano scavati da queste rocce c’è anche la pietra ollare, la stessa da cui ora Nicola Bagioli lavora le sue pentole. 26 anni, nato e cresciuto a Lanzanda, Nicola nel 2019 ha aperto un negozio che vende Lavec, pentole di pietra intagliate con una tecnica che stava scomparendo. Dopo un paio di anni di attività ha aperto un profilo su TikTok, il social che nel 2021 ha ottenuto due medaglie: è stata l’app più scaricata del mondo (656 milioni di download) e il sito più visitato del mondo (più di Google).

Nicola ha cominciato a postare video in cui mostrava le fasi della lavorazione, l’utilizzo dei Lavec e il modo in cui venivano impacchettati e spediti in tutta Italia. Fonte: open.online

Valtellina: La Passerella sul Mallero promossa dai visitatori: in arrivo eventi, iniziative e speciali pacchetti turistici

Due mesi dopo l’inaugurazione e alla vigilia del lancio primaverile, la passerella sulle Cassandre è già stata promossa dalle persone che l’hanno ammirata e percorsa scoprendo scorci della Sondrio di sopra che non conoscevano. Una valorizzazione complessiva del territorio che unisce natura, cultura ed enogastronomia considerata la presenza di Castel Masegra, di vigneti e cantine vinicole. Per l’Amministrazione comunale si tratta di una sfida vinta. Fonte: primalavaltellina.it

Caspoggio: anche la Valtellina ha il suo chef stellato giudice in tv

Anche la Valtellina ha il suo chef in televisione. Si tratta di Alessandro Negrini, cuoco stellato classe ’78 originario di Caspoggio, che ha preso parte, in qualità di giudice, nel programma televisivo “Chef save the food!”, su La5.
Negrini è uno degli chef della famosa insegna milanese “Il luogo di Aimo e Nadia”. Dopo gli studi presso la scuola alberghiera di Sondrio, la carriera di Alessandro Negrini è stata un susseguirsi di successi. Dopo un primo periodo passato all’Hotel Palace di Saint Moritz ed al Gallia Palace di Punta Ala, arriva a Milano per la sua prima avventura presso “Il luogo di Aimo e Nadia”.

Presso il ristorante “Dal Pescatore” a Canneto sull’Oglio incontra Fabio Pisani. Insieme a lui tornerà nelle cucine del ristorante milanese dove tuttora lavorano. Negrini, nel corso dello show televisivo, ha avuto il compito di giudicare due coppie di aspiranti chef, aiutate rispettivamente dai conduttori, Chiara Carcano e Marco Ferri, impegnate in una gara culinaria che non ammette sprechi di cibo. L’obiettivo della sfida del 27 febbraio scorso era quello di creare un menu completo di tre portate con il solo utilizzo degli ingredienti che i partecipanti avevano già in cucina più uno misterioso, a scelta della conduzione. Chef Negrini, nel corso della puntata, ha fatto visita alle due coppie di partecipanti, dando il proprio parere su alcuni dei passaggi della preparazione dei piatti. Spazio anche alla goliardia nel corso della competizione. “Mi hanno voluto dare un bicchiere di grappa – commenta Alessandro Negrini durante il programma televisivo – Grave errore pensare di ubriacare un valtellinese con un goccio di grappa”. Fonte: ilgiorno.it

Valmalenco: Ghiacciai, un addio sempre più veloce sulle Alpi: i nostri nipoti non li vedranno


Ghiacciaio Fellaria

Un ghiacciaio che boccheggia come un pesce fuori dall’acqua. Ricoperto da uno strato scuro di terriccio nero che non permette più alla neve di riflettere il sole, si scalda e si assottiglia fin quasi a scomparire, lasciando il posto a un lago. Sono le immagini realizzate di recente sul ghiacciaio Fellaria, in Valmalenco, dal Servizio glaciologico lombardo, a testimoniare la gravità della situazione climatica sulle Alpi. Grazie alle nuove tecnologie, attraverso la tecnica del “time lapse” (immagini velocizzate) e grazie a “webcam” sempre più performanti, purtroppo è possibile vivere quasi in diretta la tremenda agonia di un ghiacciaio.

L’approfondimento sullo stato di salute dei ghiacciai lombardi, ma anche sull’arretramento dei ghiacci nel mondo, è stato al centro di un confronto organizzato dal Cai Cassin di Lecco al quale hanno partecipato Davide Colombarolli e Giovanni Prandi del Servizio glaciologico lombardo e Fabio Baio, geologo, esperto di permafrost con al suo attivo sei spedizioni scientifiche in Antartide. Uno dei ricercatori di casa alla base Concordia sul plateau antartico. I dati raccolti di recente dai glaciologi sulle montagne lombarde non lasciano spazio all’ottimismo, sembra ormai un destino segnato. Il ghiacciaio Fellaria, che sta formando un grosso lago in Valmalenco, solo da giugno a ottobre del 2019, ha perso 6,45 metri di spessore. Il ghiacciaio Suretta, nella zona dello Spluga, ha perso 23 metri di spessore dal 2002 al 2018 e ogni anno ne perde in media 2 o 3.

Fonte: ilgiorno.it

Valmalenco: i sindaci: “Pochi bimbi, pensiamo al futuro”

Tra elementari e medie, in Valmalenco si contano 350 alunni. “Col tempo sono calati drasticamente. Una quarantina in meno rispetto ad alcuni anni fa, quando abbiamo lanciato il concorso di idee per la demolizione e ricostruzione della scuola di Lanzada. Allora l’elementare doveva accorparsi con quella di Chiesa, a Lanzada invece si sarebbero trasferite le medie”, spiega il sindaco dell’abitato, Cristian Nana. A causa del ridotto numero di bambini, “in base alle previsioni dell’Ufficio scolastico territoriale con il quale di recente abbiamo avuto un incontro, nei prossimi anni l’unico Comune che potrebbe fare a meno delle pluriclassi è Chiesa, gli altri non raggiungerebbero i 10 alunni per classe. Già ora siamo costretti a ricorrere a questo strumentonon un bene per la didattica. Peraltro dall’incontro con il dirigente Ust Fabio Molinari è emerso che o agiamo o comunque alcuni plessi chiuderanno”, aggiunge Nana. “Dobbiamo anticipare i tempi”, prosegue. Come iniziativa a breve termine, in vista del prossimo anno scolastico, “uniremo le prime elementari di Chiesa, che a settembre avrà 26 primini, e Lanzada, che ne avrà solo 9, previo incontro con i genitori e la dirigente per valutare la logistica e capire come agire al meglio. Poi, tra due anni, saremo pronti a creare un polo unico che accorpi tutte le scuole del comprensorio”.

Fonte: ilgiorno.it

Valmalenco : Quattro amici per la spedizione da Sondrio a Davos a piedi sul ghiacciaio per protestare


Da Sondrio a Davos, andata e ritorno passando per le Alpi. In gennaio. 80 chilometri e un dislivello di 3.500 metri. È il viaggio che si accingono a fare 4 amici alpinisti originari della provincia di Varese guidati da Giovanni Montagnani. Un viaggio a impatto zero per arrivare in Svizzera e partecipare alle manifestazioni ambientaliste contro il World Economic Forum, l’annuale meeting che dal 21 al 24 gennaio riunirà nella cittadina svizzera economisti, politici e soprattutto i big dell’economia globale. «Your path is to nowhere» (La tua strada è verso il nulla) è il titolo che hanno voluto dare alla loro azione dimostrativa: un percorso che toccherà alcuni tra i luoghi già fortemente compromessi dai cambiamenti climatici in atto – la Valtellina e i suoi ghiacciai – con l’obiettivo di denunciare l’interessamento strumentale, ipocrita, che i grandi protagonisti dell’economia stanno dedicando al tema dell’emergenza climatica. Contro chi pratica il greenwashing e parla di sostenibilità nel cuore di un ecosistema che viene distrutto a scopo di lucro.

Fonte: corriere.it

VALMALENCO: Partì nel ’46, festa a Spriana per Robert


Registrato come Umberto Flematti, l’uomo cambiò nome e divenne un grande alpinista in Francia. Al polifunzionale 150 persone hanno reso omaggio al malenco che ha aperto importanti vie sui Pirenei.

«Ringrazio tutti per essere venuti qui a mangiare e a bere con me, questa è la vita buona». Per raccontare la serata in onore del grande alpinista francese di origine malenca Robert Flemattipartiamo dalla fine, dalle sue parole pronunciate in un italiano un po’ così, ovviamente, ma che hanno saputo dipingere perfettamente il senso della serata organizzata in suo onore dall’Unione dei Comuni di Spriana e Torre Santa Maria, con il prezioso contributo della Pro loco di Spriana e anche di Elio Parolini, Angelo Schena della Fondazione Bombardieri, Giorgio Nana, la sezione valtellinese del Cai e Giuseppe “Popi” Miotti, colui che ha ritrovato, in Francia, Flematti.

C’erano quasi centocinquanta persone al Polifunzionale di Spriana, più degli abitanti, una novantina in tutto. Ci tenevano tantissimo gli abitanti di Spriana a rendere omaggio al loro illustre concittadino; in suo onore hanno organizzato una festa bellissima, semplice, proprio come – ne erano sicuri – sarebbe piaciuta a lui che in fondo è malenco come loro, una persona quindi molto riservata ma di grande cuore e generosità.

La serata è iniziata puntuale alle 19 con una cena a base di pizzoccheri preparati magistralmente da Sergio Piani e che sono stati molto graditi da “Umberto”, come tutti qui chiamano Robert Flematti: sì, perché Umberto è il suo nome originario, di quando ancora viveva a Spriana, dove è nato nel 1942: «In realtà – spiega il sindaco di Spriana Ivo Del Maffeo – Umberto è nato a Prato, frazione e quindi territorio di Torre Santa Maria, ma da genitori di Spriana che hanno mantenuto qui la residenza; per questo, alla nascita Umberto fu perciò registrato sia a Torre che a Spriana».

Nel 1946, insieme alla madre e a suo fratello, Robert Flematti partì per un lunghissimo viaggio alla volta dei Pirenei: attraversò clandestinamente il confine con la Francia e percorse quasi 300 chilometri a piedi prima di raggiungere il padre che lavorava a una diga sui Pirenei. Nel 1949 divenne cittadino di Arrens e il nome cambiò da Umberto a Robert. Grande appassionato di montagna, divenne una stimata guida alpina; successivamente – insieme a un altro grande alpinista francese, René Desmaison – ha compiuto grandissime imprese, come, negli anni Sessanta, la scalata del Balaïtous, una delle vette pirenaiche più conosciute, celebri e difficili.

«La fibra di quest’uomo deriva dalle sue origini malenche e da tutte le peripezie che ha dovuto affrontare nella sua vita, prima tra tutte il viaggio per raggiungere suo padre», ha affermato Giuseppe Miotti prima della consegna di alcuni riconoscimenti a Robert Flematti e prima della messa in onda di un documentario a lui dedicato, “Le voyage d’Umberto”. È stato girato dal Team Les Collets che ne ricostruito la sua storia: i protagonisti sono quattro guide alpine francesi – Paul BonhommeRomain Da FonsecaBastien Gerland e Didier Angelloz – che hanno voluto omaggiare la grandezza di questo alpinista venuto da un luogo “a nord di Milano”, come dicono all’inizio del film.

È bello vedere come questi quattro alpinisti transalpini si emozionino – durante la scalata al Balaïtous – quando, lungo una parete, si imbattono in chiodi e attrezzature di cinquant’anni fa, testimonianze del passaggio di Robert Flematti: «In montagna, quel che conta è la condivisione – affermano -; in questo caso una condivisione tra generazioni». Fonte: laprovinciadisondrio.it