Archivi categoria: Ambiente

Lanzada: Una notte in Miniera in Valmalenco

Un’idea originale per iniziare il nuovo anno: sabato 3 gennaio, alle ore 17, visita notturna alla Miniera della Bagnada di Lanzada, a seguire cena tipica valtellinese a Franscia.
Iscrizione obbligatoria (a numero chiuso) entro venerdì 2 gennaio presso comune di Lanzada (0342.453243) o Consorzio Turistico Sondrio e Valmalenco.
Obbligatorio indossare abbigliamento e calzature adeguate.
Consigliato frontalino per il tratto a piedi.

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Fonte: valtellinamobile.it

Sondrio e Valmalenco : puntano sulle emozioni per EXPO2015.

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Il territorio, per il Mandamento di Sondrio e Valmalenco, è il punto di forza con cui questa area può presentarsi ai visitatori di Expo 2015 quale destinazione alpina più caratteristica e facilmente raggiungibile da Milano. Molte parole si possono spendere per raccontarne i punti di forza, ma grazie all’adesione ad un progetto di Explora (la società di marketing territoriale ufficiale di Expo 2015) il Consorzio Turistico Sondrio e Valmalenco identificato come partner territoriale dalla Regione Lombardia, gioca la carta della “unicità”: immagini di scorci mozzafiato, a forte impatto emotivo ed evocativo, comunicheranno in immagini ed attraverso le emozioni quanto si può vedere, vivere e provare con un soggiorno tra Sondrio e Valmalenco.

Fonte: intornotirano.it

Valmalenco: alla scoperta della Valmalenco con la Granfondo delle alpi Hicari il 7 settembre

La manifestazione di Chiesa in Valmalenco (So) permetterà ai partecipanti e ai loro accompagnatori di trascorrere una breve vacanza di fine estate ai piedi del massiccio del Bernina, con la possibilità di scoprire la Valtellina. Tante le attrattive turistiche della zona.

La Granfondo delle Alpi Hicari del prossimo 7 settembre non sarà soltanto un evento agonistico di rilievo nel calendario fondistico nazionale, ma sarà anche un’occasione per i partecipanti e per i loro accompagnatori di poter trascorrere una piacevole vacanza di fine estate tra le montagne della Valmalenco e della Valtellina.

La prova prenderà il via da Chiesa in Valmalenco (So), ai piedi del massiccio del Bernina. E’ proprio dalla cittadina sondriese che parte la Funivia al Bernina, meglio nota come “Aquila delle Nevi” per la sua straordinaria caratteristica di superare un dislivello di 1000 metri in soli 5 minuti, con un tragitto alla pendenza media del 67%. Raggiunta quota 2000 metri sarà possibile entrare a stretto contatto con la natura grazie ai numerosi percorsi di trekking vicino al lago Palù.

fonte: emergeilfuturo.it

Valtellina: alcuni consigli per una “montagna sicura”

Arrivano le vacanze e la montagna diventa meta privilegiata per tanti turisti, anche la Valtellina e la Valchiavenna.

Tra coloro che scelgono le Alpi e gli Appennini, non sono pochi quelli che vanno all’avventura, non tenendo conto delle condizioni meteo nè dell’equipaggiamento necessario. E la casistica degli incidenti, anche in provincia di Sondrio, si è già arricchita quest’anno di diversi episodi ad alta quota.

Quest’estate “strana”, “con sbalzi repentini di temperature”, rende poi più rischiosa l’attività degli escursionisti, spiega Andrea Salmeri, direttore del Centro addestramento alpino della Polizia di Moena.

Molti interessanti suggerimenti su valtellinanews.it

Valmalenco: la valle si scopre con gli alpaca……

A luglio ed agosto compagni di escursioni del tutto particolari sono i simpatici animali delle Ande che accompagnano i visitatori a scoprire i panorami più incantevoli.

Sono stati adottati da Alpacas la Foppa di Caspoggio (Via S. Elisabetta 70; www.alpacaslafoppa.com), un allevamento di alpaca che propone diverse ed interessanti attività per grandi e piccoli a stretto contatto con la natura. Non tutti sanno che gli alpaca sono docili compagni di trekking e passeggiate: si tratta di animali molto intelligenti, in grado di affrontare anche percorsi di agility e vengono spesso usati per la pet therapy con persone disabili.

Fonte: lastampa.it e www.alpacaslafoppa.com

Valtellina: dopo 50 anni il grano Saraceno tornerà protagonista dell’agricoltura valtellinese

Pierluigi Morelli, assessore all’Ambiente del Comune di Sondrio, commentando la riuscita della della manifestazione «La giornata della semina del grano saraceno” ha avuto una grande valenza culturale, ma anche ambientale. Oggi infatti è stato seminato un tipo di grano saraceno che si coltivava a Triangia oltre 50 anni fa: questo ha permesso di contrastare il degrado dei terreni incolti e di promuovere il ripristino della biodiversità. Obiettivo del progetto è infatti quello di far certificare il grano dalla Fondazione svizzera Pro Specie Rara, nata per promuovere e sostenere la diversità socio-culturale e genetica dei vegetali e degli animali. La valorizzazione culturale e ambientale e il sostegno della filiera corta promossi dal progetto sono davvero espliciti: voglio quindi ringraziare la Fondazione Fojanini per la sua partecipazione, i proprietari dei terreni e i presenti: Fabio Negri, presidente del Gruppo Sportivo di Triangia, Nadia Lotti, della Fattoria Didattica Luna Alpina, e Meri Tognela, maestra che segue il progetto per la scuola» conclude l’Assessore.

Fonte: valtellinanews.it

Valmalenco: Cave in Valmalenco

Michele Comi: una bulimica necessità di cavare e un cantiere permanente incompatibile col turismo
“La trasformazione negli ultimi decenni delle storiche cave di serpentinite e di gneiss da attività artigiana di pregio a industria della pietra ha prodotto e produce effetti devastanti. La bulimica necessità di cavare volumi sempre maggiori trasforma irrimediabilmente il paesaggio, ma soprattutto crea un cantiere permanente. L’attività estrattiva di questo tipo è assolutamente incompatibile con una fruizione turistica di qualità che queste valle merita”. Questa l’opinione di Michele Comi, geologo, Guida alpina ed esperto conoscitore della Val Malenco, ben nota valle laterale della Valtellina.

Fonte : montagna.tv

Valmalenco: è qui la pesca!

Ai piedi del Bernina e nei dintorni di Sondrio ci sono alcune delle più belle riserve per la pesca alla mosca e tradizionale.

“In mezzo scorre il fiume”. Come insegna anche il noto film di Robert Redford, pescare nei fiumi e nei laghetti alpini è una delle attività più rilassanti che ci sia. Ed ecco che tra Sondrio e la Valmalenco ci sono quattro oasi a misura di pescatore con caratteristiche diverse. Quattro “spot” molto interessanti per chi ama pescare.

Trote e tremoli “a mosca”. La prima zona è quella “No-Kill Piateda” lungo l’Adda. Si tratta di una “riserva nella riserva”, il fiore all’occhiello di tutta la Valtellina. Quattro chilometri di fiume Adda compresi tra il ponte di Faedo e quello di Boffetto. Bandita alla pesca per quarant’anni, dal 1994 è stata aperta ai pescatori che praticano la sola pesca a mosca con obbligo di rilascio del pescato. La fauna ittica è composta da trote e temoli che – per taglia e numero – fanno della riserva il tratto più ricco di opportunità a livello nazionale e uno dei più prestigiosi a livello europeo, dai quali peraltro si smarca per l’accessibilità dei permessi. All’ombra del santuario della Sassella, nel 2002 l’Unione Pescatori Sondrio ha riservato un tratto di fiume Adda dedicato alla pesca a mosca con coda di topo e moschera. Più di un chilometro di fiume che scorre in un contesto naturale, dove a raschi veloci abitati da temoli di tutto rispetto si alternano anse e buche profonde, habitat ideale di trote decisamente “importanti”. Si possono trattenere solo tre pesci al giorno, con una taglia minima superiore a quella stabilita per i tratti aperti a tutte le tecniche.

Lungo il Mallero, anche per bambini. Proprio per ampliare l’offerta turistica che si concentra attorno al centro turistico di Chiesa Valmalenco, l’Unione Pescatori Sondrio insieme al Consorzio Turistico Sondrio e Valmalenco hanno pensato di istituire una serie di tratti speciali capaci di soddisfare le esigenze dei pescatori più diversi. Se da una parte il tratto “no kill” riservato alla pesca a mosca situato sui torrenti Mallero e Lanterna assicura la possibilità di confrontarsi con pesce selvatico, dall’altra l’adiacente tratto turistico garantisce a chiunque l’incontro con pesce di semina di buona qualità insidiabile con tutte le tecniche. A completare l’offerta è il tratto riservato ai bambini, un luogo di facile accesso che consente ai più piccoli di avvicinarsi alla pesca in modo divertente e sicuro, con un comodo punto di ristoro alle spalle.

Emozioni d’alta quota a Campagneda. A una quota compresa tra i 2000 e 2300 metri, sull’altopiano di Campagneda, i quattro laghetti alpini sono un piccolo paradiso della pesca alla trota. Il periodo più indicato, naturalmente, è nel pieno dell’estate e da questa stagione un lago è riservato alla sola pesca alla mosca e con moschera.

Fonte: viniesapori.net

Valmalenco: Ufo in Valmalenco Convegno e dibattito per capire il mistero

“Ufo in Valmalenco: mito o realtà?”, è il tema del dibattito organizzato dalla Commissione biblioteca di Chiesa in Valmalenco, in occasione del 1° maggio, che, per la località malenca, è anche festa patronale.
L’appuntamento è alle 20.40 alla Sala Teca (90 posti a sedere) che gli organizzatori apriranno alle 20, fino ad esaurimento della sua capienza, prevedendo un’affluenza piuttosto elevata.

Fonte: libero.it

Lanzada: Messa in miniera al lume del carbonio

Da quando è stata aperta al pubblico come Museo Miniera, la Bagnada ha ospitato una serie di concerti, ma mai, prima d’ora, il camerone centrale situato al primo livello seminterrato aveva visto la celebrazione di una Messa. Nel mese di Ottobre scorso, invece, in onore della patrona dei minatori, Santa Barbara, e in ricordo di Francesco Bedognè, l’esperto di minerali per antonomasia della provincia di Sondrio, mancato tragicamente la scorsa estate, il camerone ha ospitato l’altare su cui don Claudio Rossatti, parroco di Lanzada, caschetto in testa, ha celebrato la Messa a lume di carbonio, la lampada dei minatori, al posto della classica candela.

Appoggiata all’altare, la stele in serpentino raffigurante Santa Barbara che l’amministrazione comunale, guidata da Marco Negrini, ha commissionato all’artista locale Antonella Mauri e che è stata benedetta appena prima di essere collocata nella grotta ricavata dentro la “riservetta”, ovvero il braccio della miniera, nei pressi del suo ingresso, a 1.480 metri, dove venivano custoditi gli esplosivi protetti da una porta stagna, pesantissima, appartenuta nientemeno che a un sommergibile.

fonte: laprovinciadisondrio.it