libro: Lavéc’. Pentole in pietra ollare di Valtellina e Valchiavenna

Video girato in occasione della presentazione del libro.

Una pentola: un semplice recipiente da cucina antico, pesante, resistente. Un oggetto: un’essenziale forma leggermente troncoconica utile e bella. Una storia: di quotidianità e di lavoro sapiente. Tale è il lavéc’, strumento per cucinare le cose semplici e buone nelle case di Valchiavenna e di Valtellina; sembrava scomparso, superato dalle nuove e più pratiche (e meno costose) pentole di metallo e invece ricompare in molte case e in tanti ristoranti per la delizia dei palati (irraggiungibile è il sapore delle carni cucinate nel lavéc’) o recuperato come oggetto riportabile ad un design moderno anzi contemporaneo.


Lavéc’ from abriga60 www.abriga.it on Vimeo.

fonte: descrizione completa su vimeoPentole in pietra ollare di Valtellina e Valchiavenna

Livigno: sculture di ghiaccio dal 17 al 20 Dicembre

Candide opere d’arte realizzate nella neve e alte fino a 3 metri. Mancano pochi giorni al via dell’Art in Ice, storico concorso internazionale che vedrà sfidarsi tra le montagne della Valtellina i più abili scultori provenienti da ogni parte del mondo.

Il concorso “Art in Ice”, al suo quattordicesimo anno di vita, vede impegnati 30 scultori con un materiale molto particolare: la neve. Da un blocco di 3 metri di larghezza per altrettanti di altezza e profondità, gli abili artisti devono realizzare un’opera che sia in grado di interpretare l’arte e, ovviamente, la neve.

Fonte: http://www.montagna.tv/?q=node/11463

Tornadri: CA’ DI TUDESCH ex Dogana

L’edificio è posto lungo l’antico percorso di collegamento alla Svizzera, attraverso Franscia e la Val Poschiavina. Durante la dominazione grigiona del secolo XVII, vi si trovava la dogana.

L’edificio è posto in frazione Tornadri, nell’area più a sud del nucleo antico. Sorge in vicinanza alla chiesa di S. Pietro, lungo l’antico percorso per Campo Franscia, un tempo frequentata via di collegamento alla Svizzera, attraverso la Val Poschiavina.  La particolarità delle soluzioni architettoniche corrisponde alla sua importanza storica.
Il fronte maggiormente rappresentativo è orientato a sud – ovest. Presenta un sottopassaggio voltato di attraversamento della via S. Pietro, che costituiva l’ultima tappa di riferimento nel territorio Italiano. Sullo stesso fronte si trova un affresco raffigurante S. Giovanni Nepomuceno, protettore dei ponti e dei passaggi, con a fianco la scritta: Tornadri frazione di Lanzada mandamento di Sondrio via per Poschiavo. Durante la dominazione grigiona del secolo XVII, l’edificio fu sede della dogana.
Mediante un portale ad un battente si accede ad una scala di collegamento alle stanze del piano primo, dove un tempo si trovavano le carceri ed i locali delle guardie. Questi presentano piccole finestre contornate da fasce di intonaco tinto in bianco, munite di robuste inferriate.
Il fronte rivolto a sud – est è caratterizzato da un notevole balcone in legno posto al piano primo. Mediante una scala esterna in pietra si accede al piano rialzato che risulta ristrutturato ad uso di abitazione temporanea. All’esterno, le murature relative, sono state intonacate con malta cementizia ed alle finestre sono state apposte persiane verniciate in tinta calda. L’intervento ha alterato l’aspetto architettonico originario del fabbricato realizzato con murature di pietrame e malta, in parte intonacate con malta di calce.

La complessità distributiva e funzionale del fabbricato è evidente al piano seminterrato costituito da vani ad accesso autonomo, di cui si conservano i piccoli portali.

fonte: http://www.cmsondrio.it/beniculturalilanzada/palazzi/dogana.htm

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