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Valmalenco: in arrivo 332 ragazzi per i giochi studenteschi di sci

La Valmalenco attende l’arrivo dei 332 protagonisti della fase regionale di sci dei Giochi Sportivi Studenteschi.

Giungeranno nella mattinata di domani, 1 marzo, e saliranno subito in quota, al Palù, per seguire una attività formativa sulla “Sicurezza sulle piste di sci” accompagnati in questa fase dai Maestri della scuola di Sci della Valmalenco e da tecnici dello sci nordico.

Al termine dell’attività formativa è previsto un debriefing a cura della Polizia di Stato e dei tecnici del Soccorso Alpino della Valmalenco.

fonte: vaol.it

Vallone di Scerscen

La Valmalenco, nella sua parte superiore (cioè sopra Chiesa Valmalenco), si divide in due grandi rami, cioè nell’alta Valmalenco, percorsa dal torrente Màllero, ad occidente, e nella val Lanterna, percorsa dal torrente omonimo, ad oriente. La val Lanterna, a sua volta, si divide nei due rami della valle di Scerscen, ad occidente, e nella valle di Campomoro, ad oriente. Le due valli, percorse dai torrenti Scerscen e Cormor (o Lanterna), convergono nella conca di Campo Franscia.
La valle, o vallone, di Scerscen è stata definita il Gran Canyon della Valmalenco: paragone azzardato se prendiamo in considerazione le dimensioni, azzeccato, invece, se ci riferiamo alla suggestione che questa grande conca di detriti alluvionali, che si stende ai piedi dei giganti della testata della valle, suscita. Una suggestione legata alla solitudine dei luoghi, assai meno percorsi rispetto alle vie escursionistiche più classiche della Valmalenco, ed all’acuta sensazione della propria piccolezza, che si sperimenta di fronte alla vastità degli spazi che gradualmente si aprono ed alla verticalità della compagine delle cime che chiudono l’orizzonte a nord.

fonte e dettagli: waltellina.com

Valmalenco: informazioni utili

Chiesa in Valmalenco, in provincia di Sondrio, si raggiunge in automobile da Milano con la superstrada 36 fino a Colico, dove si prende la statale 38 della Valtellina fino a Sondrio e da qui si viaggia in direzione Chiesa per 15 chilometri. E’ bene ricordare che fino al 31 marzo, su tutte le strade provinciali, è obbligatorio avere le gomme da neve o, in alternativa le catene da neve a bordo.

fonte: ansa.it

Film: “Sulle tracce della salamandra”

Il regista Pino Brambilla, Presidente della Commissione Cinematografica Centrale del CAI, ha realizzato questo importante documentario che racconta la storia dei minatori e delle donne che fin da giovanissimi, con grandi sacrifici e fatiche, erano impiegati nell’attività mineraria in Valmalenco, per quasi un secolo rivolta principalmente all’estrazione dell’amianto, minerale conosciuto nel medioevo col nome di “lana di salamandra”.

FILARE L’AMIANTO
Si deve a Candida Lena-Perpenti (nel ritratto), nata a Chiavenna nel 1764 dal padre medico Sebastiano Medina-Coeli oriundo di Lecco e da una Battistessa di Gordona, la riscoperta del sistema di filare l’amianto per farne abiti ignifughi per pompieri. Cominciò ad appassionarsi alle scienze naturali nello studio del padre, completando gli studi a Como.

fonte: vaol.it

Valanghe, in Valmalenco allestito un campo di addestramento alla ricerca

Lezioni gratuite per capire come muoversi in caso di pericolo.

Torna l’inverno e torna puntuale come ogni anno il tema valanghe: operatori e addetti ai lavori, come sempre, cercano in tutti i modi di educare al rispetto e alla prevenzione, ma non sempre le regole diffuse vengono rispettate. Ed ecco che, in Valmalenco, si è pensato al passo successivo: istituire un campo di addestramento per la ricerca in valanga.

fonte: vaol.it/it

Valmalenco: La leggenda di Prìmolo

Uno dei luoghi più ameni della Valmalenco è sicuramente il paesino di Prìmolo (m. 1247), sopra Chiesa. Nella genealogia fantastica dei luoghi di Valmalenco, Primolo, come Chiareggio, è figlio di Chiesa e Màllero, ed ha come nonni materni Valmalenco e Pizzo Scalino. C’è una leggenda molto nota legata all’origine del suo nome e centrata sul tema dell’amore impossibile, che consuma e che conduce alla morte. Amore e morte, motivo tipicamente romantico, consegnato ad una storia semplice e commovente.
La storia inizia sul versante retico opposto a quello di Valmalenco, dove Guglielmo, figlio del conte di Tarasp, si ribellò ai progetti paterni, che lo volevano sposo della castellana Edda Kofer, personaggio sinistro, in odore di stregoneria, sospettata di aver ucciso il marito. Non era tempi nei quali ci si potesse tranquillamente opporre alla volontà paterna, e Guglielmo dovette, quindi, fuggire, cercando riparo, al di qua del passo del Muretto, in Valmalenco, giungendo proprio a Prìmolo, per l’antica mulattiera del Muretto, di cui ancora oggi si può percorrere il tratto San Giuseppe-Primolo. Qui incontrò una gentile fanciulla, Mina, figlia di un contadino. Com’è facile prevedere, nacque fra i due un profondo amore. Trascorsero, così, mesi felici, ma la felicità non dura mai troppo a lungo. Le primule, legate alla leggenda di Primolo. Foto di M. Dei CasNel frattempo, infatti, era morto, consumato dal dolore per la fuga del figlio, il padre di Guglielmo, e la notizia era giunta fino a lui, suscitando un forte rimorso. Era combattuto fra il desiderio di rimanere con l’amata e da quello di tornare per rendere omaggio al padre. ( segue …….. qui….)

fonte: waltellina.com

Sci Club Valmalenco: “Sano agonismo per i nostri ragazzi.”

Lo Sci Club Valmalenco nasce nel 1947, con lo scopo di promuovere lo sci nella valle, sfruttando la naturale vocazione dei giovani della località malenca.
Fin da subito il sodalizio si impegna per crescere nella sua organizzazione, inglobando altre società, tra cui l’Unione Sportiva Vismara, sotto la guida di Umberto Vismara.
In pochi anni lo sci club diventa una delle più attive società a livello nazionale, organizzando campionati italiani di varie specialità nel corso della sua storia.
Nel 1956 l’Associazione Sportiva Valmalenco di fonda con lo Sci Club Lanzada dando vita ad un nuovo sodalizio che riprende la vecchia denominazione “SCI CLUB VALMALENCO”.

In tutti questi anni sono stati raggiunti ottimi risultati che hanno portato all’inserimento di alcuni atleti nelle squadre di comitato e del circuito di Coppa del Mondo. In particolare si citano Matteo Nana (oggi direttore tecnico e responsabile dello staff allenatori), Rachele Sonnino, Hilary Longhini che sono cresciuti agonisticamente proprio nello SCI Club Valmalenco. Non si possono dimenticare l’olimpionico di sci nordico Toni Schenatti e Aldo Trivella nel salto.

All’interno dello sci club è presente una importante sezione di Sci Nordico, guidata da Danilo Pedrotti, che ha saputo costruire in pochi anni un gruppo di atleti molto affiatati e competitivi, portandoli al conseguimento di importanti risultati a livello nazionale.

Attualmente lo Sci club Valmalenco è composto da circa 50 atleti nella specialità Sci Alpino e di altri 20 Atleti nello Sci Nordico.

Per approfondire la conoscenza del club visitate l’interessane sito www.sciclubvalmalenco.it

Lo sci club ha come finalità lo sviluppo dello sci alpino e nordico per tutti i giovani che frequentano la valle, seguendo i valori saldamente legati al rispetto dei principi sportivi: di lealtà ed impegno, per lo sviluppo fisico e morale dei partecipanti.

fonte: sciclubvalmalenco.it

BIANCO NATALE

Dal 24/12/2010 – al 26/12/2010

Chi non ha mai sognato di trascorrere il Natale in montagna? Grazie alle abbondanti nevicate che rendono il paesaggio candido e fiabesco il Consorzio Turistico Sondrio e Valmalenco ha studiato un’offerta originale per i giorni di Natale.

Sciare con Babbo Natale e i suoi folletti, consumare ghiotti dolcetti per piccini e non solo, scartare i regali di Natale e cenare con ottimi piatti valtellinesi.

fonte: sondrioevalmalenco.it

ulteriori informazioni: info@sondrioevalmalenco.it

Valmalenco: “La pietra verde dei ‘lavècc’ “

La pietra ollare detta anche la pietra dei ‘lavècc’, che già Plinio il Vecchio cita nella sua Naturalis Historia, proprio in riferimento alla Valtellina, cominciò ad essere lavorata in epoca remota.La pietra ollare è una formazione rocciosa di colore verde opaco, molto tenera e quindi facilmente lavorabile specie al tornio.
Il nome ollare deriva dal latino “olla” col significato di pentola, contenitore di olio.
In Valmalenco e in Valchiavenna si possono trovare ancora una decina di cave di pietra ollare, alcune abbandonate altre parzialmente in attività.

fonte: valtellina.it