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Valmalenco di Aligi Sassu

dal sito della Banca di Sondrio

Aligi Sassu (Milano 1912 – Maiorca 2000)

Piccole chiazze di rosso marcio virano al nero e sembrano sottolineare nel paesaggio gli spuntoni rocciosi come dolorose ferite, mentre, la pennellata, su tutta la parte sinistra del quadro, appare inquieta e agitata. Il cielo, infine, grava sulla valle e pare affondare in essa come una cuspide acuminata, una lama che mi taglia il cuore / nella precipite corsa delle montagne, come scrive lo stesso Sassu in una sua poesia del 1970, intitolata Tornando dalla Valtellina.
Spesso nei numerosi paesaggi valtellinesi e valchiavennaschi di Sassu assistiamo a questo brusco cambiamento di umori cromatici, a volte solari e ridenti, altre volte cupi e introversi. Anche qui, come sempre, i colori esprimono in Sassu uno stato d’animo.

Dimensioni: cm. 60 x 100.

Provenienza: commissionato dalla banca all\’artista nel 1959.

Note: Firmato in basso a destra SASSU; firmato e datato sul retro sulla tela “Aligi Sassu/1959 (16 giugno)/Chiesa Val Malenco/SASSU”.

Bibliografia: 14 pittori in Valtellina e Valchiavenna, a cura di M. Gianasso, Sondrio 1961, n. XXIII; AA.VV., Tesori d’arte delle banche lombarde, Roma, 1995, p. 495.

Valmalenco: Mondiali 2015 di snowboard?

La Valmalenco in questo 2010 decide di cambiare marcia, e da località che per due anni si è proposta con ottimi risultati, dapprima con  le Gran Finals e dopo con le finali di Coppa del Mondo si propone oggi come unica candidata Italiana per i Mondiali 2015.

Sarà un mese di grande lavoro per rendere la stazione dapprima pronta per le gare di Coppa del Mondo delle tre specialità che si terranno dal 12 al 14 marzo 2010 e poi per trasformare l’intera valle in Capitale Mondiale dello Snowboarder per l’appuntamento con i responsabili della Federazione dove si porranno le basi per l’importante manifestazione del 2015.

fonte e dettagli : www.vaol.it

Valmalenco: tempo di “gabinat”!!

La Valmalenco si prepara a festeggiare la ricorrenza del Gabinat.
La parola dialettale “gabinat” deriva dal tedesco gabe-nacht (notte dei doni) e indica il giorno dell’epifania. Sin da tempi antichissimi e secondo una tradizione importata probabilmente dalla Baviera, vige l’usanza tra gli abitanti di molti centri della Valle di darsi il saluto pronunciando l’espressione “gabinat”. Il primo tra i due che riesce a pronunciare la parola, secondo l’usanza, avrebbe il diritto a ricevere un dono dall’altro.
Il “gabinat” parte dai vespri della vigilia e dura fino al tardo pomeriggio del 6 gennaio, il malcapitato che dovesse perdere avrà poi tempo fino al 17 gennaio, giorno di San Antonio in cui inizia il carnevale, per poterlo saldare.
Questa tradizione rimane viva ancor oggi tra i bambini i quali preparano e adottano ogni tipo di stratagemma per poter cogliere di sorpresa la persona da loro prescelta e poter pronunciare per primi il “gabinat”.